Finalmente noi by Tijan

Finalmente noi by Tijan

autore:Tijan [Tijan]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788811146940
editore: Garzanti
pubblicato: 2017-03-01T23:00:00+00:00


22.

Mason mi ha depositata sul divano della mia stanza e ha cominciato a frugare nell’armadio. Sentivo il desiderio ardere in me, sopraffacendomi a poco a poco, quando mi ha sfilato il vestito. L’ho guardato battendo le palpebre. Era freddo, sbrigativo. L’avevo immaginato diverso.

Ho lasciato cadere le braccia in grembo e l’ho fissato. L’eccitazione era così forte che mi offuscava la vista. Perché non mi baciava? Volevo che lo facesse e ho allungato la mano per sfiorargli la nuca, ma in quel momento mi ha infilato qualcosa sul braccio, facendomelo poi passare dalla testa. Quando mi ha sollevato l’altro braccio, ho capito che mi stava vestendo.

«Cosa fai?» ho chiesto con voce rauca.

Mason mi ha tirata su.

«Cosa...?»

Mi ha fatto indossare un paio di pantaloni e a quel punto mi sono guardata. Ero completamente vestita, con tanto di calzini e scarpe da tennis.

Ho battuto le palpebre. Quand’era successo?

«Dovevi cambiarti.»

Ho allargato le braccia. «Perché?»

«Ce ne andiamo.» Ha ripreso a frugare nell’armadio. Ha preso un po’ di roba e l’ha cacciata in una borsa.

«Ce ne andiamo?»

«Quando tua madre si sveglierà sobria, darà di matto. Chiamerà mio papà in preda a una crisi isterica.»

«Eh?» Ho cercato di schiarirmi le idee. «Si sono lasciati...»

«No, non è vero.» Mason aveva di nuovo la testa nell’armadio. «Papà ha telefonato chiedendoci di occuparci di lei. Si era ubriacata a una cena di lavoro e continuava a parlare di te e di tuo padre. Non poteva permetterle di restare perché doveva continuare la riunione, perciò le abbiamo fatto da baby-sitter.»

L’ho guardato mentre metteva altre cose nella borsa; un istante dopo è scomparso in bagno. «Cosa dirai quando ti chiamerà per chiederti di stasera?»

«La verità.» È uscito con il mio beauty-case. «Ha continuato a bere. Quando sei tornata a casa ti ha aggredita, poi è passata a noi, perciò l’abbiamo portata in albergo.»

«E se vuole sapere perché ce ne siamo andati?» E comunque dove stavamo andando?

«I genitori di Nate ci hanno invitati da loro. Torneremo lunedì o martedì. Ti abbiamo portata con noi per allontanarti da tua madre. Faremo un weekend lungo.»

«E se lei gli raccontasse tutto?»

Mason si è bloccato e mi ha rivolto uno sguardo penetrante. «Era ubriaca e fuori di testa. Noi abbiamo solo dato una mano.» Ha socchiuso gli occhi. «Dobbiamo essere quattro contro uno.»

A quel punto ho avuto un’illuminazione. Ho captato la velata minaccia e sono balzata in piedi. «Pensi che farò la spia?»

Lui ha sorriso e il momento di tensione è svanito. «Non l’ho mai pensato. Assicurati che in valigia ci sia tutto. Devo andare a prendere la mia roba.»

«Dove andiamo? Non so cosa potrà servirmi.»

«Nate sta in montagna ma ha una Jacuzzi.» Detto questo, se n’è andato.

Mi sono buttata sul divano lasciando penzolare la borsa con le dita intorpidite. Non ero in grado di fare altro che starmene seduta lì. Che diavolo era successo? Alla fine ho capito che non importava. Aveva pensato a tutto lui, persino ai miei vestiti. Dovevo soltanto scendere e andare a farmi un giro. Me la sentivo?

Un’ora dopo, mentre aspettavo nell’atrio, mi sono resa conto che quella era una domanda irrilevante.



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